martedì 4 settembre 2018

31.08 - 03.09


31.08 Raphele-les-Arles

Ssai buone le cozze ieri sera. E pure le patate. Cozze a la creme, con tanto aglio e cipolla e molllto abbondanti, patate tagliate grosse e fritte per benone.
Ho ceduto sul dolce e su un bicchiere di moscato dolce, che questa è la zona sua. Tutto molto bene e notte si sonno profondo, sveglia presto e via subito a pedalare che tanto ce lo so che il vento sarà contro, però vorrei superare Arles e fare in modo da passare Marsiglia .




Le rotonde francesi son sempre una garanzia












Sono in piena Camargue, pianura, distante dal mare, in mezzo alle paludi. Ogni tanto per strada si incontrano nuvole di schifezze volanti, dalle zanzare ai moscerini, poi diventano sempre più presenti e mi entrano pure su per il naso e quindi testa sempre più bassa. E ci che ci sta il vento, non forte, ma ci sta e naturalmente parzialmente contro.
Bleah, che non si può nemmeno cantare un po'.



















Gente in bici, gente che pesca, gente che corre. In parte riesco a beccare ciclabili, in parte sempre su strade sicure ed il traffico non è malaccio a parte quando si entra in qualche cittadina con le solite strettoie. Subito prima di Aigues Mortes ci sta una salina ENORME, delle colline di sale che sembrano dune del deserto, poi passo per Aigues Mortes che sarebbe anche carina lei, ma ancora tanti turisti e pure tanti italiani; mi ci fermo giusto per un panino furbo e bere.
Un pelo noiosa la zona, bella che di salita per questo giro ne ho anche fatta abbastanza, ma le paludi non è che siano questo grande entusiasmo. Però incrocio anche uno stagnone pieno di fenicotteri rosa, peccato non aver un tele degno di questo nome che son proprio belli.
E tanti vigneti, vino delle sabbie ; e Mas di qua e mas di la, al 20imo mi viene il vago sospetto che sia un sinonimo del nostro villa, cà, tenuta; ogni tanto anche mandrie di tori oltre agli onnipresenti cavalli bianchi ( e puzzoni).
Passo per Arles, molto carina ma anche molto incasinata di traffico ed una marea di turisti; non faccio foto che sarebbe tutto un brigare tra bici, borsa manubrio, tappi, fermati, no qui non si riesce che ci ho la macchina dietro, insomma da rifar a piedi e magari fuori stagione, che tanti palazzi belli sembrano quelli belli di Parigi, ma in scala 1:10 . Si si, ci si ritorna prima o poi.
Esco dalla città e la strada è stretta e piena di traffico per qualche km, poi si allarga ed il traffico diminuisce, il primo campeggio è mio.
Un 4 stelle, ok va bene il prossimo; 2 stelle con poco distante supermercato ? Mio.
Parchegio la bici, mi saluta il paron che mi dice di aspettare la moglie che il check-in fa lei; e allora birra nomo ? Mi chiede da dove vengo oggi, ci dico e ridendo mi dice che sono matto, che non si può mica fare tanta strada in un giorno e con questo caldo poi!
A dire il vero non credo che il termometro abbia superato i 28 gradi oggi; e la mattina era più sui 18 che sui 20 …. Mi sono abituato malone in Spagna .
Arriva la moglie che mi stringe la mano, arriva la figlia che si presenta, mi stringe la mano e mi accompagna al posto; per strada incontriamo altri ospiti del campeggio ( non so se erano parenti a sto punto), si fermano, mi stringono la mano e poi via. Boh.
Comuqne rapida operazioni e via al supermercato ; meraviglia delle meraviglie, hanno vassoietti con assaggi di formaggi. Anzi meglio, lo chiamano assiette gourmande ,e per un cicloviaggiatore ghiottone cosa ci sta di meglio ? L’accompagnamento di baguette croccante e di degna bottiglia di rosè ben gelato che mi ero premunito di controllare ci fosse in campeggio.
Eh, la vie!



Occasionissima




Souvenir della camargue



km 111 h 560m


01.09 Cassis



E nonostante rosè e quantità di grassi dei formaggi, sveglia che tutti dormono e si parte ch la stra è tanta e sarà anche tanta salita; però meraviglia! Il vento è a favore e spesso con belle folate forti che mi spingono si, ma mi spostano qui e la se son di lato. Fino a Marsiglia si sale ( e scende e sale…) , poi per Marsiglia tutta discesa in mezzo al casino della città. E meno male che è sabato, che traffico, palazzi, strade, quantità di gente, profumi e puzze mi ricordano Napoli. Poi su e giù dentro la città, a volte su percorso per bici, a volte su pavè, a volte nel casino








 Ciclabile più larga di una corsia da auto....




.



Dietro il montarozzo si intravede l'enorme Marsiglia









E basta pianura



Ci metto un bel po', ma alla fine se ne esce e si sale di nuovo ma con spazio abbondante per le bici ; hanno anche l’accortezza di fare la corsia bici in discesa un pelo più larga, poi non la puliscono dagli aghi dei pini marittimi ( eeeeeh, Provenza e Calanques), ma insomma è un bell’andare.
E anchein salita il vento spinge o sposta, ma quasi mai ce lo ho davanti feroce.
Che sarà bella la pianura che mi fa andare veloce ( se il vento non è contro), ma alla fine anche se piango e bestemmio in lingue morte, i saliscendi son decisamente più belli.
Calanchi e quindi dentro e fuori seguendo degli immaginari fiordi che il mare è ancora lontano .
Stanchino decido per un campeggio vicino a dove sono anche se non sono nemmeno le 17, devo controllare treni e meteo per i prossimi giorni. Non volendo poi imballare/sballare la bici
, niente frecciarossa o equivalenti e quindi cerca i pezzi da Ventimiglia in su.
Passo così la serata facendo ramadan e mangiando pane & pomodoro & olietto buono. E due fettine 2 di salame di toro che posso mica passare di qua e non assaggiarlo no ?
Buono ma non indimenticabile.



Km 104 h 1080

02.09 Trapan/Janet

Oggi più ciclabili del solito, comincia il percorso che stanno attrezzando; non sempre riesco a prenderlo o meglio, ogni tanto riesco a perderlo. Oppure si perde proprio che non ho la traccia .
Se lo finiscono, mettono a posto segnaletica diventerà spaziale. Le salite ci sono e tante, ma non sono impossibili, solo qualche metro al 6%, il resto sotto e tante al 2%. Ogni tanto si scende verso il mare ed i golfi son proprio bellini anche se non ci ho fatto nemmeno una foto che mi sembravano banali. Ci sta da mangiare, bere, dormire e far la spesa, se si viaggia pure in sicurezza vedi te la ciclovia sul Danubio. Intanto me la godo in sicurezza, in parte su percorso ciclabile supersicuro, in parte a lato della strada con corsia acconcia, in parte in mezzo ai paesi .





Un nome, una garanzia











Ben, proprio ben e i km viaggiano via che è un piacere. Sosta pasticceria che il flan parisienne è sempre una delizia a metà mattina, traffico poco e solo vicino a supermercati aperti che giustamente è domenica. Ci son ancora parecchi turisti ma non ci sta ressa; non so come sia in luglio agosto, ma adesso mi sembra molto piacevole e rilassante. Intorno poi il trionfo dei pini marittimi, ma anche di eucalipti, e mettici dentro pure rosmarino, elicriso e timo e dico io che profumo!
E non fa nemmeno caldone, si va via che è un piacere; brezza contraria ma non fastidiosa che tanto non cerco di correre come in pianura. Punto ad arrivare a Nizza in tarda mattinata/primo pomeriggio così da poter scegliere un bel regionale per Ventimiglia e a sto punto non val la pena correre fino a tardi, attacco cellulare e cerco campeggio che son comparsi i segnali per Saint Tropez e non vorrei trovare solo campeggi Vips e lo trovo, è lui. Dai commenti dicono che bagni e servizi sono quasi di anteguerra, altro non ci sta; però paron simpatico e disponibile, poco costoso, molto easy anche la clientela e sopratutto l’attività principale del paron è la ristorazione.




Infatti il camping non ha nemmeno la freccia per indicarlo, o sai che sta o ciccia. Arrivo e non trovo nulla a parte il ristorante, vado avanti ancora un 50 metri e dietro la curva ecco il cartello camping con l’avvertenza di rivolgersi al ristorante.
Paron gioviale, mi accoglie venendo fuori dalla sala a peto nudo; o meglio a panza nuda che è monumentale. Credo abbia appena finito il servizio meridiano ed è stanco, ma con un bel sorriso . Per una notte non vuole nemmeno documento, famo 10 euri senza fattura e va bene così, mettiti dove vuoi. L’Italia si fa sempre più vicina….
E già che son li, rapida occhiata al menù; poca offerta rispetto alla ristorazione italiana, ma tutta da gola profonda. Ci sarebbe anche pesce, ma credo che opterò per il menù gourmande totale globale e canard anche questa sera sarà.




km 91 h 900m




03.09 Anthèor – Cap Roux


















E invece quasi niente canard che ero li li e poi ho visto passare una sontuosa tartara fatta come Escoffier comanda, con tutte le ciotoline delle aggiunte, le boccette di tabasco, worchester, sale, pepe, olio. Però quasi niente che in effetti come antipasto una scelta di affettati locali tra cui anche il petto affumicato ed una fetta di terrina d’anatra. Ho declinato i formaggi come dessert ed anche le varie creme brulè o cioccolatose per andare su un gelato. Molto molto soddisfatto. Ah si, come verdura dei sottaceti e delle patate fritte ( e ci sta un buonissimo motivo per cui nel mondo si chiamano french fries). Stasera cilicio, credo.
E si riparte per questa costa azzurra che mi piace proprio; in parte per magnifiche ciclabili ricavate da ex ferrovie, oppure protette a lato della strada costiera, oppure su qualche secondaria dove esplicitamente le bici hanno la precedenza, oppure sulla costiera ma senza momenti da brivido.
Ci sta da dire che automobilisti corretti e pochi camion fanno la differenza, ma se devo paragonarla all’esperienza da roulette russa sulla Magistrala….
Ecco, mare con qualche volta sabbia, normalmente rocce, l’interno verde di alberi, calcare, profumi di piante aromatiche, Croazia ?






Saint Tropez in fondo in fondo in fondo




Si, ma molto più ordinata e di livello più alto. Costruzioni tante ma non selvatiche o peggio selvagge e senza dignità e senso come nella Costa del Sol o nell’Algarve del sud. Ci sono i residence, ma sono li e non sono grandi come quartieri di New York. Ci si passa in mezzo senza problemi, a piedi, in bici, in macchina, ci son botteghe normali e non, attività legate al turismo ed alla vita quotidiana; non è stato snaturato il concetto di città insomma. Chiaro che puntano al turismo e ci mancherebbe, però poi quando non ci sono i turisti ci si deve pur vivere no?
E poi i prezzi, ok mangiare e bere costa mediamente di più che in Spagna; una lattina di coca è sui 2 euro, Spagna 1; una birra in lattina stessa cosa, una piccola alla spina passa da 1 in Spagna a 3 .
E quasi sempre nella birra in Spagna ci mettono accanto una tapa o patatine alla peggio ( ma veramente alla peggio, che mi son capitati risotti di pesce, uova di quaglia con pane e pancetta) , qui se va benone patatine e basta.
Va bn, i km scorrono tra su è giù mi devastanti, anzi piacevoli. Unico momento di brivido alla fine di una discesa, la ruota davanti sgonfia. Ma non è bucata porcocanone, perde aria e dura per 3-4 ore; non ho voglia di fermarmi a cambiarla, si gonfia e si tra dritto. E riesco a partire con una borsa ( davanti ) aperta e me ne accorgerò solo al campeggio; sotto il naso ce l’ho e mica mi son accorto di niente, son arrivato a fine viaggio e l’attenzione la sto mollando, no xe ben.
Sfioro Saint Tropez, per andarci dovrei fare un avanti e indrè di una 15ina di km, voglia di andare a vedere i riccastri zero e mi accontento di vederla da lontano, dall’altra parte della baia ( baia di Saint Tropez naturellement).






Mi fermo apposta prima di passare nella zona di Cannes, ultimo campeggio utile ed quasi vuoto.
Ecco, in Costa del Sol, in 2 giorni ho speso 34 e 36 euro per 2 campeggi ridicoli, stasera 12, ieri 10, il giorno prima 14 e se il campeggio di ieri sera era naif, gli altri 2 bene e basta. Si, la probabilità di beccare 24 ore di brutto tempo in Costa del Sol è più bassa di quella di fare 2 volte consecutive 6 al superenalotto, vero; ma non ci sta confronto lo stesso.
Se tutto va bene, domani si passa per Cannes e poi si punta a Nizza per prendere il treno per Ventimiglia. Poi il giorno dopo riga di treni regionali per puntare verso casa; anzi , a dir la verità si potrebbe anche fare tutta una serie di treni ed arrivare a casa, ma sarebbe la seconda volta che sfioro Verona e non passo da mia sorella, che giustamente si incazzerebbe e non poco. E poi mia sorella ci ha un canard bello ciccione in giardino….

Km 87 h 700m

venerdì 31 agosto 2018

28.08 - 30.08


28.08 Castelnaudary

E finalmente quasi pianura; quasi eh che dopo uno si abitua male. Ma comunque basta su e giù fetenti e per un pochino basta anche vento. Solo per un pochino.
La tappa comincia andando verso Tolosa, ho deciso nottetempo che si punta verso il canal du Midi, magari noioso dopo un po', ma almeno con pendenze risibili, senza troppi sfastidi di attenzione, tutto sommato rilassante per qualche giorno.
Parto cercando un caffè e diobono che fatica trovarne uno; alla fine lo prenderò e pessimo in un minicentro commerciale. Dove però hanno in offerta i croissant freschi che saranno spuntini per il giorno e mi sa che avanzeranno pure .
Lemme lemme si arriva alla periferia di Tolosa, che si è alzato il ventone che pare che lo cerco apposta, non cerco nemmeno di andare verso il centro storico che il traffico è un casino, costeggio di bolina insomma e passo vicino all’università. E vedo il miraggio, un triciclo con su macchina del caffè San Marco. Chiedo un cafè grand che in genere mi capiscono ( ma non si sa mai, che in Spagna era “alto” oppure “americain” , in Portogallo “largo”) e infatti niet, indico con le dita e m mostra praticamente una mastella, nego con il capo e alla fine concordiamo per un double expresso che mi ha sgamato che son francese della bassa..
E me lo offre pure, che capito che son italiano mi parla un pochino nell’idioma natio, che ha giocato a calcio per anni e ci stavano parecchi italiani nei giri internescional che frequentava; e li un misto, lui in francese-italiano, io in italiano-francese bbiam discorso amabilmente di bici e viaggi, di dove sono stato , della bici che ha ammirato da subito ( “aaaah, Cinellì, a grand velo”). Poi cerca di vendermi anche un pacco da 500 gr di semi di caffè ( che obiettivamente era buonissimo e viene dall’Uganda) ma obiettivamente si è messo a ridere anche lui quando gli ho ricordato che mi sarei fatto 1500 km con caffè al seguito…


E poco dopo il caffè, l’incontro con il canale. Dio che ben non pensare più alle strade da fare ma solo seguire. Tanto so che tra qualche giorno mi stuferò, ma più di qualche giorno non durerà e intanto va benone così. Che si può pensare al qui ed ora che la strada è li segnata e non ci si può sbagliare più di tanto, assai yogosa come cosa, ma ogni tanto fa bene.
Parto dalla città, tutto asfaltato, un sacco di gente in bici o che corre, tante barche ormeggiate, la maggior parte da anni e per sempre che ci stano atelier di moda/arte, bar, night, abitazioni, di tutto un po'.
Poi comincia lo sterrato e quando gli alberi mancano si fa sentire il vento sempre più forte, la madonna se si fa sentire. Pare che Eolo abbia sentito che son libero da peccati e faccia di tutto per farmelo scontare.




Declinazioni di percorso






A tenuta stagnissima






 Installazioni













Stanco punto ad un campeggio, ma per arrivarci sbaglio piano di battaglia che non mi accorgo che ci sarebbe anche un altro ponte più avanti; e li la battaglia controvento si fa a dir poco epica, velocità sui 3 km/h a testa bassa. Finalmente entro in paese ed un pelo cala, vedo una Lidl e mi ci fiondo dentro per prendermi una birra fresca, che non ho nemmeno voglia e gambe per cercare un bar; ed il campeggio è municipale e quindi probabilmente senza bar o simil struttura.
Davanti trovo 3 ragazzi provato in bici, con superbagagli e bici che affamati addentano pane e affettati, ciacoliamo un pochino ma la gola arsa e la gola mi chiamano. Poi esco e mentre sbevazzo continuiamo, loro son di rientro, son di Tolosa, è da 2 mesi che sono in giro per i balcani e l’Italia del nord la hanno fatta in treno partendo da Trieste, abbiamo in parte le stesse borse, le polacche Crosso ed una delle ragazze mi dice che le ha prese che sua mamma è polacca e le conosceva, le migliori borse da bici che abbia mai usato, mi dice però che ultimamente han rivisto i listini e son diventate costosone.
Ci salutiamo , che loro stasera dormiranno a casa ed io devo ancora controlare se il campeggio è ancora operativo, ma la birra dopo gli ultimi feroci km controvento ci stava tutta quanta.
Campeggio , solote cose, 4 chiacchiere con i vicini inglesi anche loro in bici e poi quando già lavato mi sto guardando su gugl cosa mi offre l’ameno posto, arriva l’omino del campeggio che preannuncia disastri meteo e che se si vuole possiamo dormire dentro la sala comune che lascerà aperta. TRAGEDIA! Anche stasera niente canard nelle sue succulente declinazioni . In effetti il cielo è nero nero e il vento se possibile è aumentato di intensità; fuck invece di duck, si fa un riso furbo e veloce che la mattina avevo giusto reintegrato le scorte del non si sa mai e giusto dopo aver lavato le pignatte comincia a piovigginare. Zot, in tenda a leggere e scrivere.
E anche oggi niente canard, grrrr.


km 91 h 560 m



29.08 Ponzois – Minervois

in effetti qualche scravazzone lo ha fatto alternato a pioggerellina ed il vento sempre a raffiche forti; esco durante una calma e pianto i picchetti supplementari .
Poi di notte mi sveglio e non capisco subito il perché, ci sta silenzio, basta pioggia ed il vento è una brezza leggera. Poi mi riaddormento, ma alla fine mi alzo al solito prima delle 8 e miracolosamente la tenda è praticamente asciutta grazie al vento, non si deve aspettare il sole alto che scaldi ed asciughi, via operazioni di cambio assetto, da orizzontale a pedalante. 







Declinazioni di percorso





Piante a bordo ok, ma questo anche con la statua da giardino!



Si riprende il canale, il vento non ci sta, in compenso asfalto poco e tanto sterrato. Prima di mezzodì arrivo ad una chiusa che ha anche un sopraffino ristorante, leggo fois gras, gesier, magret e canard, tentazione fortissima e chiedo, le danze cominceranno non prima della mezza e allora confido nel culo, che anche se è calato è sempre una bella bestia.
E difatti verso le 13, con già più di 50 km fatti, trovo 3 trattorie 3 una dietro l’altra; pesce si scarta, una non mi ispira, la terza è quella giusta : salade gourmande ( con fois gras, gesiers, insalata verde, pomodoro confit, noci , a lato verdure miste in agrodolce) un quartino di rosè ben gelato e con 15 euri ci siam tolti il primo sfizio, finalmente un degno peccato di gola.
Poi via, altri km quasi sempre sterrati e in parte sentierini ( o single track che fa figo) e dopo qualche ora mi stanco e si punta ad un campeggio non troppo distante dal canale che domani ci si ritorna. Esco sulle strade finalmente asfaltate, ci sta un po' di vento contro ma niente di che e dopo tutti i sobbalzi della giornata non mi sembra vero; vigneti su vigneti, qualcuno lo stanno già vendemmiando, chateau di qua, vigneron di la, stasera si punta al magret di canard, al petto insomma. E vinazza naturalmente.
Avrei puntato ad un campeggio un pelo più distante, ma poi sulla destra ne vedo uno piccolo, con accanto un posto dove fan da mangiare; controllo il menù, hanno l’assiette ( piatto composto e completo) di magret de canard. Fatta.
Entro, scavalco i 2 cani più buoni e indolenti dell’universo, saluto e chiedo se hanno posto ( domanda oziosa.,..); la signora mi chiede se voglio un letto in bungalow oppure se voglio piantare la tenda. Io ci dico ( credo di dirle, che il mio francese è un po' così) che ho la tenda e quindi… e lei mi fa la proposta che non si può rifiutare : la piazzola per la tenda 9 euro, il letto in bungalow 10…
Evvai di bungalow che tanto la tenda è asciutta!
Son stanco per lo sterrato ma non è tardi e allora mi metto a pulire la catena, che in nel Lidl dove avevo ripristinato la scorta di emergenza avevano lo spray in superofferta ; carta ovunque, spruzza, asciuga, aspetta ed alla fine riungi per bene. Poi in reception per la birra di fine giornata, tristesa quella da 200 cc , che bevo sugli scalini del mio castello di legno; finita in un lampo medito sulla sete che ho ancora e mi arriva la vicina con bottiglia di acqua gelata ed un bicchiere, mi dice che visto che ho il frigo spento e l’acqua dei bagni non è molto fresca, le sembrava il minimo offrirmi del ristoro. Diobono che stragentilezza!
Chiacchieriamo qualche minuto, mi fa vedere dove è che posso passare dopo a riportarle il bicchiere; e ci vado poco dopo la doccia, sono lei ed il marito li in vacanza da 3 mesi, però non sono in pensione che siamo credo coetanei o poco via, il marito è in congedo causa parkinson . Tristezza ed imbarazzo, ma nel mentre arriva un loro amico di campeggio con la chitarra e rimango con loro a cantare ( si fa per dire) qualche canzone dei Beatles; i testi non li conosco se non qualche parola, però è stato bello veder l’uomo perdere i tremori e cantare a voce chiara. Mi ha ricordato Bruno Lauzi anni fa in piazza Transalpina a Gorizia; anche lui con parkinson e spiegava che cantando stava meglio e gli sparivano tutti i tremori ed i sintomi peggiori, come se il ritmo della musica gli consentisse di riprendere il suo di ritmo. Molto molto bello, l’imbarazzo è sparito, un pelo di tristezza però mi è rimasta.
Che dire del magret? Bbbbono aò, cottura media, insalata , pomodoro, patate grosse fritte di contorno, mezzo di rosè gelato.
Na vitaccia.


km 96 h 410 m




30.08 Fontignan

Dopo aver salutato e ringraziato i miei vicini riparto, ma non subito verso il canale; ci sta un pelino di vento , a favore!
Via di statale che tanto ha poco traffico, media di 26 km/h; faccio il primo tratto, mi ricongiungo al canale e vedo che è ancora sterrato. E stica, si continua almeno fino a Bezier. 30 km 30 in bomba .
Bezier molto carina visto che son stato veloce mi concdo caffè e giretto in centro, poi cerco di riprendere il canale e non ci riesco perché dove puntavo è sopraelevato, fighissimo!
Oramai è praticamente pianura, le colline sono smussatissime, ma li a Bezier ci sta un avvalamento e allora, miracoli dell’ingegneria dell’ottocento, il canale lo han fatto come pontone, che tiene acqua, barche e pure la ciclabile/pedonabile a lato, ma per prenderla dovrei tornare indietro di qualche km, pazienza.




Beh, visto il nome del fiumiciattolo....





INTERVALLO
Bezier ( Francia)







Il canale sospeso a Bezuer




Rimonto nel percorso che adesso è asfaltato e pienone di gente in bici, un sacco di famiglie e di gitanti. Presto la pompa a 3 tedeschi appiedati e stupiti che un italiano faccia fatica in bici per divertimento. Tiè, voi mangiate la pasta e bevete il Lavazza, io vi imito nei cicloviaggi lunghi.
Pian piano scompare la ressa e difatti ricomincia lo sterrato; a tratti bello liscio, ma tanti tratti molto sconnessi. E buco, maldita spina sempre sul fianco della gomma, almeno sulla ruota davanti che non devo smontare troppa roba . E si riparte per polvere e sassi e ribuco, sempre una spina e sempre ruota davanti. Capito, si devono prendere tutte le buche e non andare ogni tanto per l’erba per evitarle. E tutto il vantaggio che avevo preso con il vento a favore me lo son giocato, ma va bene lo stesso.
Adesso son poco dopo Sete, ci son già passato all’andata e ci stava caldissimo; il pezzo finale, finalmente asfaltato , di ciclabile che percorro lo ricordavo come infinito causa caldo e vento contrario. Adesso il caldo è relativo, vento contrario poco o nulla ed è volato via in un lampo; però son stanco lo stesso da tutti i km di sterrato rimbalzato e decido di fermarmi sui 100 km . Punto ad un campeggio, ma poi passo davanti a questo piccolino e va bene così, che quel che non pedalo oggi tanto mi devo pedalare domani.
Stasera si punta alle moules, alle cozze insomma; gioco facile che oramai saran 20 km che si vedono i cartelli Moules & Frites a volontè.


km 93 h 400m

lunedì 27 agosto 2018

25.08 - 27.08


25.08 Ousse

Si riparte lungo il fiume , che è proprio bello e fermo. E in piano e senza vento!
Poi proseguo su altri rivoli d’acqua sempre a rispettosa distanza dalle vette dei Pirenei. E’ sempre salita ma dolce e senza strappi per un bel po' di km. Non ci sta più la nebbia dell’oceano, ma la mattina è sempre più umido e devo attendere che il sole sia alto per far asciugare tenda, sacco piuma e materassino, e qui toccherebbe di citare i Righerira.
Le architetture sono cambiate nel giro di pochi km dalla Spagna, adesso i tetti sono a falde complesse, le tegole son diventate scandole, la campagna è coltivata e mantenuta in modo diverso. E’ sempre un passaggio lieve ma ad un certo punto ci si accorge che qualcosa è cambiato, non solo le scritte ed i nomi ( che son sempre bilingue). Acquitania, ma anche paesi baschi, un misto tra Spagna e Francia, tra monti e colline.





Punto a Pau seguendo il fiume per strade secondarie, evitando la statale quando possibile; si sale dolcemente e inesorabilmente, piano piano però. A parte qualche collina . E cominciano a comparire le indicazioni per Lourdes. Ossignor, son passato per Santiago e va bene, ho sfiorato Fatima e passi, ma adesso anche Lourdes sembra veramente un pellegrinaggio, Mando qualche messaggio ad amici, se gradiscono omaggio di madonne con acqua gasata pro spritz santificante, delclinano gentilmente a parte mio cognato che ne vorrebbe 2 damigianette ( per bilanciare il carico..) .
Punterei anche a Pau ma ci passerò solo per vedere il centro storico che il campeggio municipale sarebbe chiuso ma in realtà è stato trasformato in centro nomadi o una cosa del genere. Chissà i Salviniani/lepeniani locali che ne pensano, me ne frega poco, si pedala ancora una 10ina di km ( naturalmente in direzione Lourdes) che ce ne sta un altro.
Arrivo, modesto, anzi decrepito, ma in compenso con poca gente pure gentile. Ma per la sera punto al’anatra, che qui si è in Aquitania, confine con perigord, terra di anatra, gesier de canard, fois gras, rillette, canard confit, magret de canard; in poche parole, la morte mia.
E invece panino con salame e 2 calici di vino nero, che in campeggio niet, ristorante vicino al campeggio niet, paese vicino, che ci sta la festa del paese con fuochi, concerti, danze, niet. Il resto dovrei riprendere la bici che però uso come albero per la roba stesa e poi sono ad almeno 8 km
Quindi pane preso la mattina, salame anche , ma almeno un bicchiere di vino rosso onesto. Per l’anatra vedremo prossimi giorni, che la gola sta montando.


km 110 h 630m



26.08 Masseube

E anche oggi si parte tardissimo, ma per buoni motivi.
Il primo è il mio vicino di campeggio, tetesco di Cermania con cui passo un’orata abbondante a parlare e che mi offre pure caffè fatto con la moka! Due giri, che è un appasionato del caffè, ci piace quello alla tedesca, ma in viaggio preferisce la moka. E dio bono, scorso anno in Islanda una coppia di tedeschi con spaghetti Barilla, olio extravergine e pomodoro secchi, in Francia un tedesco con moka, prossimo giro vuoi vedere che ne becco uno in sandali senza calzetti ? Ma dove si andrà a finire con questa globalizzazione ?
Una brava persona comunque, è stato veramente piacevole ( non solo per il caffè!) ; è li in campeggio in roulotte con la figlia, la sta accompagnando a Pau dove farà un semestre all’università, per imparare meglio la lingua, per Erasmus, per fare insieme anche qualche giorno di ferie. Un papà figo insomma, che a lui la roulotte fa cacare, preferirebbe alberghetto da usare com ebase e da li partre a piedi per giri e poi spostarsi, ma la ha presa 20 anni fa quando i figli erano piccoli e ai figli piace… Un santo insomma.




Mmmmh, dove ho già visto ? Soia, mais, in lontananza motange azzurre... Dove ?



Questo cartello mai visto prima, ok attenzione pedoni, va bn attenzione bici 



Da uno degli onnipresenti monumenti ai caduti della grande guerra, quel che si dice scambio alla pari










La svolta a sinistra!











Poi parto, all’inizio pianura e vado via veloce, medie alte e la batteria si carica veloce attaccata alla dinamo. Poi la prima salita lunga e si conquista l’altipiano e via ancora veloci. Bella la campagna, bella pure la boulangerie dove mi pappo una mille foglie ed un flan parisienne, che si deve pur usare un sostituto del pastes de nata. Bboni aò, ma questi li so fare pure io, a casa mi allenerò duramente sui pasteis.
Poi cominciano le colline di traverso , una dietro l’altra; stancanti, che si tira fino in cima, poi via per discesa sempre troppo breve e poi subito altra salita. Spacca gambe e spacca fiato.
Manco mal che la campagna è bella, ma la pacchia di pianura e salite dolci è finita per qualche giorno; per evitare le salitone dei Pirenei mi tocca di passare le forche caudine delle colline e di traverso, che son tutte microvalli che scendono giù dai Pirenei.
Decido per un campeggio verso i 100 km in modo da non arrivare troppo tardi e anche perché son stanchino; per una volta non ha la un gran premio della montagna per arrivarci e vicino ha pure 2 ristoranti, uno chiuso e quindi si punta all’altro.
Il campeggio è comunale, strutture nuove di stecca, poca gente, erba morbida e niente sassi; 5.50 euri; e dove sta la fregatura? Niente birra di fine giornata, niet, solo analcolici o al più vinassa, bottiglia intiera però. E po ben, si fa lo stesso con l’acqua fresca il momento religioso prima di montare la tenda, quello in cui faccio il sunto mentale della giornata, le cose belle viste, i profumi, i colori. Le cose fetenti e la fatica, ne valeva la pena ? , dove andrò domani ? .
Piccoli dubbi e grandi conferme, ma il fine pedalata per me è sempre cos’, meditativo ma anche godereccio e quindi mi immagino ENORMI anatre grasse tutte per me.
Si monta, si lava, ci si lava, dopo aver atteso il minimo dell’orario decente per presentarsi con la bava alla bocca si va a mangiare ( che la verdura di 2 sere fa e il panino di ieri sera mi gridano vendetta).
IL dramma : hanno avuto afflusso anomalo la domenica a mezzodì ed hanno finito i gesier, il fois gras e pure il magret di anatra. Non fossi ateo mi sarei messo a piangere e in ginocchio supplice ad ululare “ perché mi hai abbandonato!”.
Gaudioso però rimedio con insalata di capra calda (già dettagliata) e per un piatto di petto d’anatra affumicato, con pane croccante, una pizza bianca e mezzo di rosso. Si lo so, è praticamente metadone, ma ci rifaremo prima di lasciare la zona.

km 90 h 920m


27 Saint Lys

Dio bono che stanchezza oggi, si parte tardi per far asciugare le varie umidità, si cerca invano di bere un caffè, boulangerie tutte chiuse per ferie o fallimento, tristesa profunda. Meno male che qualcosa da mangiare ce lo ho sempre dietro, avanzi di pane, il salam di 2 giorni fa e quando si arriva in Francia, sempre almeno un pacchetto intero di galette ( o palette) breton, una spremuta di burro demi-salè, zucchero e farina.




 E ci fossero quei 500 metri in piano!















In Friuli le case si tiran su a forza di madonne, vicino a Louder son tenute su dalle madonne






Diverse vedute di santuario, per me un pelo più a destra, dopo la  discesa









E si comincia subito con salita secca, poi discesa secca e poi risalita secca. Così tutto il giorno tranne gli ultimi 6 km. Sfiancante, mi fan male le gambe e mo dopo quei 6000 km dovrei essere quel tanton allenato, ma niente , non si riesce a prendere un ritmo, una cadenza, una ragione.
E diventa solo fatica nonostante la bella campagna, i cavalli, le mucche, i fiori.
Fatica, solo fatica. E nemmeno come una bella salitazza che uno si fa la foto in cima e fa il grosso, niente , nemmeno quella stupida soddisfazione. Ma dalla zona si deve uscire, non ci stan santi e nemmeno madonne; a parte quelle che tiro sul 12% che ogni tanto compare e quelli che invoco per non avere rotonda o stop alla fine della discesa.
E niente po', consulto la mappa per vedere i dislivelli e devio verso ovest per cercar la pianura o almeno di smussare i colli, Tolosa che è grande e incasinata la vorrei evitare, mi tocca di puntarla per evitare dolori, ma alla ine mollo e punto ad un campeggio e vedremo domani che sarà. Poi domani punterò verso Carcassone e poi di la per un po' sarà pianura di cui mi lamenterò a non finire, ma basta sti infiniti e letali saliscendi. Giornata corta, iniziata tardi e finita presto, ma va ben così ch si sarebbe pure in viaggio/ferie nomo ?
Stavolta non mi fregano e controllo pure su google, il campeggio esiste, pare che i proprietari siano gentili e disponibili e va ben così allora.
Fregatura, è fuori dal paese di un 6 km , non ha ristorante e non ce ne stanno di vicini per almeno 6 km.
Quindi niente anatra e robe grasse nemmeno stasera, ma cazzerola! Minestra di verdura knor di riserva , corretta con olio stratavergine ch emi porto dietro dal 14 giugno, pane e per fortuna uno splendido uvaggio di Merlot, Malbec, Cabernet, Tannat ( mai coverto) che vende il paron del campeggio. Ci si consola liquidamente e lentamente ma inesorabilmente la bottiglia sta per finire tra prepara la cena, mangia la cena, scrivi 4 paiassate , pubblica le stesse. Domani però, a costo di fermarmi a mangiare a mezzodì e passare il giorno pitonato a bordo strada , fois gras sarà.
Ecco.


km 64 h 913 m